Astrologia, magia e il culto di Apuleio nella cultura di Mattia Corvino

Klára Pajorin

Istituto delle Scienze Letterarie dell'Accademia Ungherese delle Scienze di Budapest

Nelle opere scritte o dedicate a Mattia Corvino, egli molte volte veniva elogiato per la sua cultura. Nella mia conferenza offrirò dei contributi riguardanti l’ esame completo della cultura del re e, sottolineando il ruolo del cardinale Bessarione nella nascita dell’umanesimo ungherese, tratterò, da una parte, la cultura nel campo delle scienze naturali di Mattia, ormai ben conosciuta, e la sua inclinazione alla magia, e, dall’altra parte, dimostrerò che furono le opere dell’ Apuleio „platonico” a destare l’interesse del re verso Platone e l’ermetismo, opere che servirono come studi propedeutici a Mattia e anche ai suoi contemporanei (p.e. Marsilio Ficino) per conoscere ed assimilare le opere originali di Platone e le fonti ermetiche antiche.

Oltre che per l’astronomia e l’astrologia, Mattia ebbe un forte interesse anche per la magia e per tutti i tipi di scienze ermetiche e occulte. Secondo Galeotto Marzio, Mattia, accanto all’attività astrologica studiava molto le opere dell’Apuleio „platonico” tanto da imparare perfettamente le teorie ivi contenute. L’aggettivo platonico per Apuleio, usato da Galeotto Marzio a proposito del culto di Apuleio da parte di Mattia, però, dovette riferirsi soprattutto alle opere filosofiche dell’autore mediolatino.

In epoca moderna Platone iniziò a conquistare popolarità tramite l’opera intitolata in Calumniatorem Platonis di Bessarione e con la stampa delle opere di Apuleio. Mattia, inizialmente influenzato, per quanto riguarda i gusti, da Vitéz, e da ungheresi e stranieri della sua cerchia, sapeva orientarsi personalmente con sicurezza nelle scienze all’avanguardia della sua epoca, appoggiandone i migliori rappresentanti. Un vasto campo dei suoi interessi racchiude quei temi che erano tramandati dai cosiddetti testi platonici di Apuleio e dai testi che trattavano l’Apuleio mago. Queste conoscenze gli offrivano una base solida per l'assimilazione del culto di Platone e dell'ermetismo della sua epoca. Il dato che riferisce al culto di Apuleio in Ungheria merita attenzione in sé, ma la merita ancor di più, se pensiamo agli stretti rapporti di Mattia e gli ungheresi con il neoplatonismo fiorentino, grazie ai quali la Theologia platonica di Ficino, la traduzione di tutte le opere di Platone e l’interpretazione di numerosi testi della letteratura neoplatonica-ermetica arrivarono a Buda negli anni ’80 del Quattrocento.

 
z/staronovo-pajorin.txt · Last modified: 14. 11. 2012. 09:26 by filologanoga
 
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